UNI/TS 11726:2018 Specifica tecnica per l'illuminazione degli attraversamenti pedonali
Linee guida e prescrizioni per la progettazione illuminotecnica degli impianti per illuminazione dell’attraversamento pedonale in strade con traffico motorizzato e nel campo di applicazione della UNI 11248
È disponibile[1] la Specifica Tecnica UNI/TS 11726:2018, un nuovo ed importante riferimento per la progettazione illuminotecnica dell’attraversamento pedonale.
Come ha spiegato Fabio Pagano, Technical Manager di ASSIL e Presidente della Commissione “Luce e Illuminazione” dell’UNI, in una recente intervista “A seguito di alcuni importanti studi europei che hanno rilevato l’alto numero di incidenti avvenuti proprio in fase di attraversamento pedonale – e anche per far fronte a un’esigenza molto sentita sia da parte dei responsabili della sicurezza stradale che dei progettisti – ci siamo impegnati per mettere a punto questa specifica tecnica che fornisce informazioni più dettagliate per quanto riguarda l’illuminazione degli attraversamenti pedonali, rispetto a quanto previsto dalla norma UNI 11248″.
Nel 2008, infatti, una relazione[2] presentata nell’ambito del 17° convegno nazionale della Società Italiana Infrastrutture Viarie, evidenziò che in Italia si registravano decessi in incidenti stradali di oltre 700 pedoni, che rappresentavano circa il 13% dei morti totali in incidenti stradali. Tale dato era rilevante soprattutto se si considera che gli incidenti pedonali rappresentavano circa il 7% degli incidenti totali. Ciò significa che il rapporto di mortalità (morti/incidenti) nel caso di investimenti pedonali era quasi pari al doppio di quello delle altre tipologie di incidente. I pedoni maggiormente coinvolti in incidenti stradali sono gli individui più anziani, anche a causa delle caratteristiche fisiche e comportamentali che li rendono molto vulnerabili come pedoni (il 50% dei pedoni deceduti aveva più di 65 anni).
Il maggior numero di investimenti pedonali si verificava sui rettifili (il 64,6%, nel periodo 2000-2004), mentre il rapporto di mortalità più alto si riscontrava nelle curve (8,08 morti per 100 incidenti). I rapporti di mortalità più elevati si sono rilevati negli incidenti con investimenti determinati da un mezzo pesante (8,74 morti per 100 incidenti, nel periodo 2000-2004) e negli incidenti notturni.
L’Italia presentava un rapporto tra pedoni morti e numero di abitanti pari a 12,2 lievemente inferiore alla media EU di 16,3 pedoni morti per milione di abitanti (ERSO, 2008).
Questi dati, evidenziarono la necessità di trattare l’attraversamento come zona di studio a sé stante all’interno del progetto illuminotecnico delle strade.
Con queste premesse è facile comprendere perché negli ultimi anni sono pervenute all’UNI molte richieste per avere maggiori elementi e riferimenti progettuali ad integrazione e completamento delle specifiche di base già indicate nella norma UNI 11248, al fine di garantire maggiori elementi di sicurezza per i pedoni così da renderli meglio visibili al guidatore in tempo utile per ogni manovra di sicurezza che si dovesse rendere necessaria.
Il progetto normativo, avviato alla fine del 2016, ha trovato fin da subito un ampio consenso fra i vari stakeholders. La sua evoluzione ha quindi richiesto un numero contenuto di riunioni, anche in considerazione delle importanti e già valide fonti dalle quali ha attinto il gruppo di lavoro GL 05 “Illuminazione stradale (misto Luce e illuminazione/Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture)”
Fra di esse, le principali sono state la specifica DIN 67523 e le linee guida ACI per la progettazione degli attraversamenti pedonali. Il GL 05 ha operato un’importante sintesi, semplificando in requisiti specifici di più immediata esecuzione ma che nel contempo fanno un distinguono in relazione all’ambito applicativo.
Per la zona di studio per l’attraversamento pedonale il progettista dovrà:
- evidenziare la zona di attesa, la zona di attraversamento pedonale e l’eventuale zona di presa in carico rispetto all’illuminazione della strada, al fine di renderle cospicue al guidatore del veicolo che percorre la strada;
- rendere percepibile, al guidatore del veicolo che percorre la strada, l’eventuale presenza del pedone sia quando è in procinto di attraversare la strada sia durante l’attraversamento;
- definire, per il pedone, adeguate condizioni di visibilità della strada, di eventuali ostacoli o malformazioni del manto stradale e della presenza di veicoli o altri pedoni; al fine di garantire che possa attraversare la strada in condizioni di sicurezza.
Per la migliore scelta della categoria illuminotecnica, il progettista dovrà considerare se l’attraverso pedonale si trova su tratto di strada già illuminato oppure su tratto di strada non illuminato.
Inoltre, in caso di particolare complessità del campo visivo, correlata a peculiari condizioni nella zona distudio per l’attraversamento pedonale (da specificare nell’analisi dei rischi), si può attivare l’illuminazione surichiesta.
[2] VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO DEGLI ATTRAVERSAMENTI PEDONALI MEDIANTE ANALISI DI SICUREZZA E ANALISI DEI CONFLITTI – http://www.siiv.net/site/sites/default/files/Documenti/enna/63_2848_20080919100028.pdf
Al via l’inchiesta pubblica finale del progetto di Norma UNI1603054 per le Specifiche per un formato di interscambio dati fotometrici e spettrometrici degli apparecchi di illuminazione e delle lampade (“file XML”)
È terminata la fase di preparazione della proposta di specifiche per un formato di interscambio dati fotometrici e spettrometrici degli apparecchi di illuminazione e delle lampade (“file XML”), elaborata in piena collaborazione con il corrispettivo gruppo di lavoro IESNA, contestualmente impegnato alla prossima pubblicazione del TM-33 (avente pari oggetto).
Prende così corpo un lavoro che ha avuto come elemento di base la garanzia di un carattere di internazionalità alle specifiche. Infatti, per il momento tali specifiche saranno solo della norma nazionale ma, nel prosieguo dei lavori, dovrebbero approdare al livello di una proposta di norma ISO, proseguendo con quanto concordato con IESNA.
Da notare, inoltre, che le specifiche e la struttura del file XML sono state concepite per poter consentire, almeno inizialmente, la conversione completa dei file fotometrici esistenti garantendone così la conservazione dei dati in essi contenuti. In seguito i nuovi file dovranno eventualmente essere completati con la compilazione dei campi obbligatori e facoltativi.
Il nuovo file XML conterrà znche una specifica sezione “CAM” che è stata considerata dal Gruppo di Lavoro per dare attuazione operativa alle specifiche generali prescritte al punto 4.2.3.14 dell’Allegato del DM 27 settembre 2017 “Criteri Ambientali Minimi per l’acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione pubblica, l’acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica, l’affidamento del servizio di progettazione di impianti per illuminazione pubblica.”
UNI invita ad esaminare il progetto e trasmettere le eventuali osservazioni o proposte di modifica, per via telematica compilando l’apposita scheda, entro la data di fine inchiesta fissata per il giorno 14-08-2018.
I progetti sono accessibili liberamente in formato PDF sul sito Web UNI all’indirizzo:
http://www.uni.com/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=900&lang=it
UNI1603054
Titolo: Luce e illuminazione -Specifiche per un formato di interscambio dati fotometrici e spettrometrici degli apparecchi di illuminazione e delle lampade
Sommario: La norma specifica il contenuto e il formato di interscambio, in linguaggio XML, per il trasferimento di dati fotometrici, colorimetrici, spettrometrici e di consumo energetico degli apparecchi di illuminazione, delle lampade e dei moduli LED. Il formato di interscambio può contenere anche i dati richiesti dai Criteri ambientali Minimi (DM 27/09/2017).
Codice ICS: 29.140.01
Organo Tecnico UNI: Luce e illuminazione
Data di inizio inchiesta:
Data di fine inchiesta: 14/08/2018
FATTORE DI VISIBILITÀ DI OGGETTI (FVO)
Nuova Specifica Tecnica UNI/TS 11690:2017
Una novità in ambito normativo e relativa all’illuminazione stradale è disponibile dal 31 ottobre scorso: la specifica tecnica UNI/TS 11690:2017 Definizione e valutazione del “fattore di visibilità di oggetti” (FVO) in impianti di illuminazione stradale realizzati secondo la UNI 11248 con la quale UNI propone un nuovo metodo aggiuntivo di valutazione della prestazione visiva degli impianti di illuminazione stradale è finalmente disponibile al link: http://store.uni.com/catalogo/index.php/uni-ts-11690-2017.html#
Norma numero: UNI/TS 11690:2017
Titolo: Illuminazione stradale – Definizione e valutazione del “fattore di visibilità di oggetti” (FVO) in impianti di illuminazione stradale realizzati secondo la UNI 11248
Data entrata in vigore: 31 ottobre 2017
La nuova specifica tecnica definisce le condizioni di applicabilità e l’algoritmo di calcolo del FVO, parametro avente lo scopo di definire la condizione di visibilità di oggetti presenti sulla carreggiata.
La specifica tecnica si applica, nell’ambito della progettazione di impianti di illuminazione stradale, esclusivamente nel caso in cui si adottino, secondo la UNI 11248, le categorie illuminotecniche di tipo M (traffico motorizzato). Inoltre l’FVO ha significato esclusivamente per le condizioni di visione degli utenti alla guida di un veicolo.
In particolare la specifica tecnica permette il confronto tra impianti di uguale categoria illuminotecnica, al fine di valutare quello che produce le condizioni di visione maggiormente confacenti al discernimento di oggetti presenti sulla carreggiata per contrasto di luminanza.
1 Schema del calcolo della luminanza dell’oggetto
2 Schema del calcolo della luminanza di sfondo
Il confronto potrà esser fatto fra impianti di pari categoria illuminotecnica e quindi si potrà valutare quale impianto produce le condizioni migliori di visibilità degli ostacoli; se il confronto sarà fra impianti di diversa categoria illuminotecnica, il fine sarà quello di ottenere un ulteriore elemento da considerare come parametro di influenza nella valutazione del rischio prevista nella UNI 11248.
Il metodo FVO è un algoritmo semplificato derivante dall’algoritmo STV, ritenuto sufficientemente accurato per lo scopo sopra indicato. Va comunque ricordato che i risultati ottenuti dai calcoli sono da considerare validi solo se sono applicate le condizioni e i parametri individuati dalla norma e se adatti al campo di applicazione previsto. È altresì necessario considerare che per il calcolo della luminanza sono trascurati la riflessione della luce della superficie stradale verso l’oggetto e Il contributo dei fari dei veicoli, così come l’eventuale contributo di altre sorgenti estranee all’impianto di illuminazione oggetto della valutazione.
Nel contempo si informa che al fine di rendere più fruibile il calcolo di questo nuovo parametro, l’area tecnica di ASSIL mette a disposizione delle aziende associate un programma di calcolo appositamente realizzato dal consulente e collaboratore esterno, Luigi Schiavon.
Per effettuare il download del programma clicca qui.
Istruzione per l’utilizzo del programma: 1. creare una cartella, il nome della cartella può essere scelto a piacere2. scompattare il file zip e copiare i 3 file nella cartella creata3. far partire il programma 4. scegliere la geometria di installazione 5. scegliere il file ldt dell’apparecchio 6. scegliere il percorso dei file C1 o C2 (cliccare su uno dei due indifferentemente) 7. inserire i dati richiesti e scegliere la tabella r C1 o C2 (il fattore di manutenzione e il fattore di riflessione devono essere minori di 1) il flusso della lampada è letto direttamente dal file ldt può però essere modificato, va usato il punto e non la virgola per inserire i decimali) 8. una volta premuto “Conferma” appaiono a video i risultati 9. per la stampa, nella pagina dei risultati premere ” Imposta Pagina”, lasciare i dati preimpostati, poi premere “Scegli stampante” per selezionare la stampante, poi premere “Anteprima” e fare la stampa. |
Unitamente al file eseguibile del programma sono anche resi disponibili due file relativi ai parametri di riflessione dei manti stradali C1 e C2. L’utilizzo eventuale del programma prevede la selezione del tipo di disposizione degli apparecchi, poi si procede con la scelta dell’apparecchio da utilizzare e del percorso dove sono state salvate le tabelle “r” per i due manti C1 e C2; infine si può procedere con l’inserimento dei valori richiesti dalla videata del programma. La scelta dei manti stradali è attualmente limitata ai tipi C1 e C2, in quanto gli altri non sono ancora stati resi fruibili per l’utilizzo nel programma in questione. Al termine del percorso di inserimento dei dati, il flusso luminoso caratteristico della lampada (o lampade utilizzate) è letto automaticamente dal file eulumdat; è però anche possibile modificarne il valore laddove sia necessario inserire il valore caratteristico se diverso da quello già disponibile nel file fotometrico.
Si sottolinea che questo programma ha ancora un valenza provvisoria, confronti e sperimentazioni dei calcoli sono tuttora in corso per una validazione definitiva, dunque si raccomanda di tenere nella dovuta considerazione l’eventuale utilizzo dei risultati del calcolo ottenuti per mezzo solo del programma di Schiavon. È altresì facoltà di ASSIL e di Schiavon rendere pubblicamente l’informazione di eventuali problemi/errori che si dovessero riscontrare, nonché la distribuzione di eventuali aggiornamenti del programma stesso con le forme e gli strumenti ritenuti più idonei caso per caso (ad esempio per mezzo del sito www.assil.it , nell’area dedicata alle NEWS).
Pertanto, nel ribadire che l’unico strumento valido per determinare un risultato FVO è quello derivante dall’applicazione diretta del testo della specifica tecnica pubblicata dall’UNI, l’Associazione Nazionale Produttori Illuminazione e Luigi Schiavon declinano ogni responsabilità per eventuali danni o problemi che potrebbero derivare dall’uso di tale programma, il quale deve comunque intendersi solo come eventuale supporto all’utilizzo del documento ufficiale UNI.
Per ulteriori informazioni è a disposizione l’area tecnica di ASSIL: tecnico@assil.it
Revisione 2016 della norma UNI 11248 sull’illuminazione stradale
11 novembre 2016
Con la pubblicazione avvenuta lo scorso 17 novembre 2016 della nuova edizione della norma UNI 11248:2016 si completa il processo di aggiornamento del pacchetto delle norme per l’illuminazione stradale
La COMMISSIONE LUCE E ILLUMINAZIONE ha dunque completato il 17 novembre l’iter di approvazione del progetto U29000530 Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche.
L’INCHIESTA PUBBLICA FINALE è terminata il 24-09-2016 e l’approvazione finale, dopo aver superato e risolto i commenti tecnici di cui all’inchiesta pubblica, è avvenuta il 27 ottobre 2016 con la Delibera della Commissione Centrale Tecnica CCT N. 153 del 12/10/2016.
L’aggiornamento della norma nazionale si è reso necessario in seguito alla pubblicazione, ad inizio anno, delle quattro parti della norma europea UNI EN 13201 nella sua edizione 2016; infatti, la serie delle norme europee CEN 13201, recentemente aggiornata e implementata dalla nuova parte 5, è ora composta da:
- EN 13201-2:2015 Performance requirements
- EN 13201-3:2015 Calculation of performance
- EN 13201-4:2015 Methods of measuring lighting performance
- EN 13201-5:2015 Energy performance indicators – NOVITÀ
LE PRINCIPALI NOVITÀ INTRODOTTE CON LA UNI 11248:2016
La nuova UNI 11248 ottimizza la metodologia progettuale, puntando al risparmio energetico e alla conseguente riduzione dell’inquinamento luminoso dovuta al minor flusso luminoso installato e quindi alle minori dispersioni verso l’alto della luce riflessa dalle superfici illuminate. I punti salienti della norma sono quattro:
- la ridefinizione del prospetto che lega la categoria illuminotecnica di ingresso alla classificazione delle strade, con alcune riduzioni nei requisiti massimi, in particolare per le Strade locali urbane;
Figura 1 – Estratto dal Prospetto 1 della nuova UNI 11248
- la suddivisione dei parametri di influenza in quelli costanti nel tempo (usati per la determinazione della categoria illuminotecnica di progetto – Prospetto 2) e quelli variabili nel tempo (usati per definire le categorie illuminotecniche di esercizio – Prospetto 3);
- indicazioni dettagliate per individuare correttamente le zone di studio nella progettazione dell’illuminazione delle intersezioni stradali.
- la riduzione consentita di categoria illuminotecnica: eccetto casi particolari, il decremento consentito della categoria illuminotecnica di progetto a partire dalla categoria illuminotecnica di ingresso è pari a due categorie. Il decremento massimo consentito per la categoria illuminotecnica di esercizio a partire dalla categoria illuminotecnica di progetto è pari a una categoria, qualora la riduzione della categoria illuminotecnica di progetto sia pari a due categorie illuminotecniche, altrimenti il decremento non potrà essere superiore a due categorie.
Figura 2 – Estratto dal Prospetto 4 della nuova UNI 11248
É possibile ridurre fino a quattro categorie illuminotecniche quella di progetto esclusivamente per gli impianti adattivi del tipo FAI (Full Adaptive Installation) funzionanti secondo le nuove specifiche tecniche introdotte nella nuova Appendice D , ossia per quegli impianti che controllano il flusso luminoso mediante il campionamento continuo del flusso di traffico, della luminanza (categorie illuminotecniche M) o dell’illuminamento (categorie illuminotecniche C e P) e delle condizioni meteorologiche;
Figura 3 – Struttura della nuova Appendice D della UNI 11248:2016
Con l’entrata in vigore, il 17 novembre 2016, della nuova edizione della norma UNI 11248 l’edizione del 2012 è stata ritirata.
Le novità introdotte dalla norma italiana UNI 11248 saranno illustrate in occasione del corso online “Revisione 2016 della norma UNI 11248 – Selezione delle categorie illuminotecniche” (Cod. W11) Per informazioni e iscrizioni clicca qui
Per maggiori informazioni sui corsi di formazione organizzati dall’Associazione è possibile consultare la sezione FORMAZIONE.
Pubblicata la nuova Norma UNI 11630:2016 “Luce e illuminazione – Criteri per la stesura del progetto illuminotecnico”
24 marzo 2016
Lo scorso 24 marzo 2016, la commissione tecnica Luce e Illuminazione, presieduta dal Sig. Fabio Pagano di ASSIL, ha pubblicato in via definitiva la norma UNI 11630 in relazione ai criteri per la stesura del progetto illuminotecnico.
Il documento si apre con chiaro riferimento all’importanza del progetto: “La progettazione illuminotecnica è da ritenersi un compendio tra arte e scienza capace di illuminare l’ambiente umano.”
I numeri non sono al centro della nuova norma e i calcoli illuminotecnici sono soltanto uno dei tanti aspetti che il progetto deve prendere in considerazione. Nell’introduzione si è voluto condensare il senso che ha portato, con convinzione, la Commissione Luce ed Illuminazione dell’UNI alla stesura di questa particolare norma, andando ad enfatizzare i seguenti aspetti:
- la conoscenza della luce, dell’illuminazione, dei suoi strumenti, del suo controllo e della sua manipolazione sono divenute estremamente complesse e sfaccettate;
- l’impatto della luce sugli esseri umani ha molte più ramificazioni del solo aspetto visivo/percettivo: i ritmi circadiani, l’umore, l’attenzione sono direttamente influenzati
- la luce prodotta e gli oggetti che la producono hanno un impatto significativo anche in termini estetici in riferimento all’ambiente in cui sono inseriti;
- l’illuminazione di un ambiente costituisce un elemento fondamentale per garantire la sicurezza e il comfort visivo.
Pertanto, le responsabilità di coloro che si occupano di progettare e stabilire l’illuminazione per l’ambiente umano sono diventate particolarmente significative al punto da riconoscere la necessità di predisporre un progetto illuminotecnico capace di soddisfare quanto sopra premesso, oltre che i requisiti e le necessità delle aree e degli ambiti da illuminare come richiesto dalle norme di settore (comprendendo aspetti fotometrici, ergonomici ed energetici).
Fatto salvo che il progetto illuminotecnico è, in linea generale d’indicazione, già regolamentato dalla legislazione vigente[1], si evidenzia che il progetto completo di un impianto di illuminazione si compone essenzialmente sia di progetto illuminotecnico sia di un progetto dell’impianto elettrico e delle strutture dell’impianto, anche quest’ultime regolamentate dalla legislazione vigente e dalle norme tecniche UNI e CEI applicabili.
La nuova Norma UNI, quindi, si inserisce nello scenario per definire il processo di elaborazione del progetto illuminotecnico per opere in ambito pubblico e/o privato, ne specifica la relativa documentazione e si applica sia per la realizzazione di nuovi impianti illuminotecnici sia per un’eventuale adeguamento e/o trasformazione di impianti esistenti.
Gli ambiti coperti dai requisisti della norma sono degli impianti di illuminazione in:
- ambienti interni quali: ospedali, alberghi, uffici, commerciali, industriali, residenziali, ecc.;
installazioni sportive, in ambienti interni ed esterni; - impianti stradali (carrabili, ciclabili o pedonali), aree esterne, quali parchi, giardini, parcheggi, ecc.;
- impianti architettonici e monumentali, in ambienti interni ed esterni;
- gallerie e sottopassi (Qualsiasi)
Si ribadisce che la nuova norma non interferisce in alcun modo con quanto già in essere in specifiche norme CEI d’impianto, in quanto non si applica per la parte del progetto dell’impianto elettrico e delle strutture dell’impianto stesso, pur sapendo che il progetto illuminotecnico di un’opera multidisciplinare è redatto contestualmente al progetto dell’opera nel suo insieme.
La norma comprende inoltre alcune appendici informative volte a meglio declinare quanto è specifico per elaborare il progetto illuminotecnico degli impianti di illuminazione per i vari ambiti applicativi.
Fra gli obiettivi di questa norma vi è anche quello di rendere meno complessa la valutazione o il confronto fra loro di più ipotesi progettuali, fornendo così dei riferimenti di confronto sia in termini di completezza o meno della documentazione sia in merito al rispetto o meno dei livelli di dettaglio minimi previsti dalla legislazione vigente (seppure alcune semplificazioni in tal senso sono state recentemente introdotte dal nuovo codice degli appalti).
Una menzione particolare spetta al coordinatore del Gruppo di Lavoro 12 della Commissione Tecnica CT023 dell’UNI, il dott. ing. Aldo ABATE, che con dedizione è riuscito a portare a termine il programma di sviluppo della norma anche grazie al contributo di tutti i membri del gruppo che hanno preso parte ai lavori normativi. La convergenza d’intenti e l’impegno di ciascun membro ha consentito al coordinatore di realizzare l’iter d’approvazione nel rispetto dei termini stabiliti nel progetto U29000520. La soddisfazione degli addetti ai lavori è sicuramente, soprattutto considerando che la Norma trova la luce al suo terzo tentativo. Infatti, già in passato (fin dai primi anni 2000), la Commissione Luce ed Illuminazione aveva cercato, senza successo, di dare un riferimento simile al settore illuminazione.
La normativa è è acquistabile sul sito di UNI store al prezzo di 72,00 Euro + Iva, disponibile sia in formato elettronico, che in formato cartaceo.
[1] Per Enti pubblici ed assimilati Decreto del Presidente della Repubblica Numero 207 Data 05/10/2010 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, N° 163, recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” S.O.G.U. del 10/12/2010 N° 270 in merito alle opere pubbliche.