La Corte di giustizia dell’Unione europea si è pronunciata in merito all’interpretazione dell’articolo 7, paragrafo 2 e dell’articolo 33 del Regolamento REACH, relativamente al calcolo del contenuto di sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) negli articoli composti da più articoli e del limite dello 0.1% al di sopra del quale scatta l’obbligo di notifica.

La sentenza della Corte interviene in merito ad aspetti su cui si riscontravano orientamenti divergenti da parte di diversi Stati Membri e comporterà l’aggiornamento della linea guida ECHA recante le prescrizioni in materia di sostanze contenute in articoli.

In particolare, la Corte conclude che ai fini dell’applicazione dell’articolo 7, paragrafo 2, del REACH “spetta al produttore determinare se una sostanza estremamente preoccupante identificata conformemente all’articolo 59, paragrafo 1, di tale regolamento, come modificato, sia presente in una concentrazione superiore allo 0,1% peso/peso di ogni articolo che produce, e all’importatore di un prodotto composto da più articoli determinare per ogni articolo se tale sostanza sia presente in una concentrazione superiore allo 0,1% peso/peso di tale articolo”.

Ai fini dell’applicazione dell’articolo 33, “spetta al fornitore di un prodotto composto da uno o più articoli che contengono una sostanza estremamente preoccupante, identificata conformemente all’articolo 59, paragrafo 1, di tale regolamento in una concentrazione superiore allo 0,1% peso/peso per articolo, informare il destinatario e, su richiesta, il consumatore, circa la presenza di tale sostanza, comunicando loro, quanto meno, il nome della sostanza in questione.”