calendar_month 10 Settembre 2024
Lo scorso 4 aprile è iniziata l’inchiesta sulla revisione della norma ISO/CIE DIS 28077:2016
Le radiazioni solari ultraviolette (UVR) sono riconosciute come una delle principali cause nell’uomo dei tumori della pelle non melanomatosi.
I tumori della pelle si verificano più frequentemente nelle aree più esposte e sono correlati al grado di esposizione all’aperto. Per descrivere la relazione tra esposizione (dose) e rischio (tumore della pelle) è necessario disporre di una funzione di ponderazione spettrale o spettro d’azione per la fotocarcinogenesi. Questo documento propone l’adozione di uno spettro d’azione (funzione di ponderazione) derivato da dati sperimentali di laboratorio e modificato per stimare la risposta al tumore non melanomatoso nella pelle umana. I dati sperimentali non sono sufficienti per specificare l’efficacia al di sopra dei 400 nm, ma lo sono per stimare l’efficacia da 400 nm fino a circa 250 nm.
L’efficacia delle radiazioni ultraviolette nel causare la fotocarcinogenesi dei tumori cutanei non melanomatosi è stata studiata per molti anni
Lo spettro d’azione definito in questo documento venne pubblicato per la prima volta dalla CIE come prodotto della ricerca del Comitato Tecnico CIE 6-32, con il nome di CIE 138/2.
Il documento riportava le seguenti limitazioni riconosciute a questo spettro d’azione:
- La parte UV-A1 (340 nm-400 nm) dello spettro d’azione SCUP presentava ampi margini di incertezza (dal 10-20 % a 340 nm a un ordine di grandezza a 390 nm);
- il minimo a 350 nm e soprattutto il massimo secondario a 380 nm erano ben definiti. Recenti dati biochimici indicano tuttavia che gli spettri d’azione per alcuni tipi di danno al DNA da specie reattive dell’ossigeno, come quelle rilasciate dagli UV-A, mostrano un minimo intorno ai 350 nm.
Proseguire con questa impostazione ancora non ben definita nella regione UV-A1 dello spettro d’azione degli SCUP-h (ad esempio per ottimizzare le lampade abbronzanti commerciali) non sarebbe giustificato, dunque si è provveduto con la sua revisione, fornendo uno standard per la valutazione del rischio nelle applicazioni normative, eliminando l’incertezza associata alla struttura dello spettro d’azione SCUP-h.
Una volta conclusa la procedura di voto sia in ambito CIE sia quello ISO, termine fissato per il 27 giugno 2023, il documento potrebbe passare direttamente alla versione pubblicabile qualora non vi saranno commenti tecnici durante questa fase d’inchiesta. In tal caso potrebbe completarsi l’iter già nella parte finale dell’anno in corso. Diversamente, si potrebbe concludere la fase di approvazione con la pubblicazione della versione modificata in FDIS che sarebbe quindi sottoposto ad una successiva fase di voto della durata di altre 8 settimane, spostandone così la pubblicazione al 2024.