Con riferimento al CBAM – Carbon Border Adjustment Mechanism attuato dal Regolamento 2023/956 forniamo di seguito alcuni aggiornamenti:

la Commissione ha rilasciato una comunicazione tramite il proprio sito in cui riferiva di problemi tecnici che hanno portato alcune imprese a non essere in grado di presentare dati e relazioni relativi al CBAM e al sistema Import Control System 2 (ICS2. Per offrire un approccio proattivo volto ad aiutare le imprese che hanno riscontrato problemi, la Commissione ha messo a punto soluzioni per la dichiarazione. Per facilitare la segnalazione da parte dei soggetti che potrebbero aver avuto difficoltà, o che non hanno ancora presentato la relazione trimestrale CBAM, a partire dal 1° febbraio sarà resa disponibile una nuova funzionalità sul Registro transitorio, consentendo loro di fare richiesta della “delayed submission” per ottenere ulteriori 30 giorni per presentare il rapporto CBAM.

In conformità con le linee guida fornite alle Autorità nazionali, non verranno imposte sanzioni ai dichiaranti che hanno riscontrato difficoltà nel presentare la prima relazione CBAM. La presentazione ritardata di una relazione CBAM a causa di errori di sistema sarebbe, per definizione, ritenuta giustificata purché la presentazione avvenga tempestivamente una volta superati gli errori tecnici. In ogni caso, le sanzioni non saranno imposte dalle Autorità nazionali prima che sia stata avviata una procedura di rettifica, consentendo ai dichiaranti di fornire giustificazioni e correggere eventuali inesattezze nella relazione. I dichiaranti che non riscontrano problemi tecnici di rilievo sono comunque incoraggiati a presentare la relazione CBAM entro la fine del periodo di riferimento. In linea con il Regolamento di Esecuzione 2023/1773 che disciplina il periodo transitorio, potranno successivamente modificare e correggere i primi tre rapporti CBAM fino al 31 luglio 2024.

Ricordiamo in proposito che dal 1° ottobre 2023 il CBAM è entrato nella sua fase transitoria, con il primo periodo di riferimento per gli importatori che termina il 31 gennaio 2024. In questa fase il CBAM si applica alle importazioni di determinati beni e precursori selezionati la cui produzione è ad alta intensità di carbonio e presenta un rischio significativo di rilocalizzazione delle emissioni, ovvero: cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. L’obiettivo del periodo transitorio è quello di fungere da periodo pilota e di apprendimento per tutte le parti interessate (importatori, produttori e autorità) e di raccogliere informazioni utili sulle emissioni incorporate per affinare la metodologia per il periodo successivo.