Dopo il successo della prima edizione, anche quest’anno Cariboni è sponsor della Biennale dello Stretto, un progetto culturale ideato e attuato da Alfonso Femia, promosso da 500x100sb e OAPPC Reggio Calabria, con il sostegno di enti pubblici e privati.

La seconda edizione, iniziata il 18 settembre e con conclusione il 14 dicembre 2024, ha come principale polo espositivo Forte Batteria Siacci a Campo Calabro che Cariboni Group ha illuminato con i suoi apparecchi esaltandone l’atmosfera magica e affascinante.

L’edizione 2024 conserva la dimensione culturale multidisciplinare alimentata dall’architettura, attivando un riverbero ancora più ampio su design, arte e cinema, antropologia, scrittura e fotografia, con più ospiti e più incontri.

Domenica 22 settembre, nella giornata conclusiva della prima settimana di dibatti, il CEO di Cariboni Group, Dante Cariboni, è intervenuto durante la sessione “Imprese e Territorio” sottolineando il ruolo che l’illuminazione ha sulle città e soprattutto le persone che le abitano.

L’illuminazione artificiale è il principale elemento che rende visibili e fruibili gli spazi urbani durante la notte. Da qui la grande responsabilità dell’outdoor lighting dovuta all’impatto che genera su come le persone percepiscono le città e su come interagiscono al loro interno. Nel corso degli ultimi due decenni, il settore dell’illuminazione per esterni ha subito un radicale cambiamento nel passaggio dall’illuminazione stradale ad una forte innovazione trainata da una domanda più esigente. L’attenzione si è spostata dalla sola sicurezza degli automobilisti al benessere di chi si muove a piedi o in bicicletta, trasformazioni indispensabili per umanizzare la fruizione dello spazio urbano e ridurre l’inquinamento generato dal traffico veicolare.

Tra queste, le soluzioni Eco-Centric Lighting, pensate per ambienti naturali di particolare interesse ecologico, in cui è doveroso proteggere la biodiversità dall’inquinamento luminoso ma è anche necessario garantire sicurezza alle persone che decidono di percorrere questi spazi. Per gli ambienti antropizzati come centri urbani e luoghi della collettività in genere, sono state introdotte nuove tecnologie di prodotti e nuovi effetti luminosi. Inoltre, sono state ampliate le selezioni cromatiche delle sorgenti per un’illuminazione sempre più attraente delle superfici urbane verticali e orizzontali.

Così è intervenuto Dante Cariboni all’evento, spiegando l’importanza dell’illuminazione sulle nuove esigenze delle persone che abitano gli spazi urbani:

”L’illuminazione artificiale notturna può contribuire a migliorare l’umore urbano. Dal tramonto all’alba le lampade urbane sono i soli dispositivi che rendono visibili e fruibili le nostre città. Abbiamo una grande responsabilità perché i nostri prodotti generano effetti sulle reazioni emotive e sulle risposte comportamentali delle persone influenzando la vitalità e la vivibilità degli spazi della collettività.”

In questa direzione sta lavorando Cariboni Group per un “design responsabile”, con l’obiettivo di incrementare il benessere di chi si muove a piedi o in bicicletta. Questo cambio di prospettiva punta a favorire la pedonabilità e la ciclabilità delle città, trasformazioni indispensabili per umanizzare la fruizione dello spazio urbano e ridurre l’inquinamento generato dal traffico veicolare.

Il progetto de “La Biennale dello Stretto” è curato da Alfonso Femia, architetto, designer e urbanista, Francesca Moraci, architetta e professoressa ordinaria di Urbanistica all’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, e Mariangela Cama, architetta e funzionaria tecnica di alta professionalità al Dipartimento “Territorio e Tutela dell’Ambiente”. Il progetto si sviluppa in tre dimensioni:

  • una mostra fotografica;
  • delle installazioni artistiche;
  • delle giornate di dibattito (18-22 settembre, 18-19 ottobre, 13-14 dicembre)

Per il 2024 i temi scelti sono due: la prosecuzione, con ulteriori approfondimenti, de “Le tre linee d’acqua“; e “Il Futuro delle Città”, declinato sugli aspetti sostanziali dello spazio pubblico, del living, della mobilità e dei baricentri culturali, per un presente migliorabile e verso un futuro vivibile.

L’azione nasce dalla convinzione che “La Biennale dello Stretto” sia un’opportunità per riflettere e approfondire – insieme agli amministratori degli enti, a tutti i cittadini interessati, ad autorevoli rappresentanti nazionali e internazionali della cultura, dell’architettura, dell’arte e delle accademie – le trasformazioni delle tre rive del Mediterraneo, attuando un programma permanente di ricerca di un nuovo

equilibrio tra territorio, paesaggio, città e architettura, ovvero tra uomo e ambiente.

La Biennale della Stretto nasce dal progetto di ricerca Mediterranei Invisibili, ideato e sviluppato da Alfonso Femia con 500×100 società benefit. È un programma permanente di analisi e indagine del territorio mediterraneo sviluppato dal 2018 a oggi, che si svolge attraverso viaggi ed esplorazioni, interviste con persone autorevoli di estrazione accademica, professionale, della Pubblica Amministrazione e attraverso approfondimenti progettuali.

 

Foto credits: Stefano Anzini, Stefano Arnaboldi, Cariboni Group